breakdance in italia

La "moda" della breakdance giunge in Italia negli anni ottanta e si sviluppa di pari passo con il movimento hip hop. Strade,centri sociali e discoteche di Roma, Torino, Milano, Bologna, Napoli, Genova diventano luoghi fertili per la nascita di numerosi b-boy che iniziarono a rappresentare lo "stile italiano" anche all'esterno.
Universalmente riconosciuto come il più importante e stimato breaker italiano è senz'altro The NextOne (Maurizio Cannavò, 1969) considerato un maestro a livello mondiale e ideatore del Power footwork.
Fra i primi della scena italiana ricordiamo inoltre: Emilio e Marcella di Genova membri del Battle Squad (dalla Germania assieme ai fondatori del gruppo Frank di Zurigo e Swift), Sean Martin,Paolino, Tony, Michele di Milano, Massimo Colonna alias Crash Kid (1972-1997) di Roma, Eddy J - Begha - Roger - Kaze - Snorky di Savona, Scacio di Mantova, Led di Firenze, Kid Head (Davide) di La Spezia, DC Ace (Carlo) di Pesaro.
Nel 1991 Maurizio ed Emilio con la crew Battle Squad vincono il Battle of the Year, mentre nel 1995 trionfano Kid Head e Crash Kid con il gruppo The Family.
Luoghi storici del breaking italiano sono di fronte al Teatro Regio di Torino, il muretto a Milano e la Longines in Piazza Piccapietra a Genova, Galleria Colonna a Roma, che negli anni ottanta e novanta furono il teatro degli allenamenti e dei battle delle prime generazioni di b-boy italiani.
Negli anni duemila, dopo un periodo di "morte apparente" relativo alla seconda metà degli anni novanta, il breaking italiano conta migliaia di b-boy e Fly e decine di crew che spesso partecipano ad eventi internazionali. La penisola ospita a sua volta manifestazioni con ospiti internazionali come l'Hip Hop Connection o il Battle Of The Year Italia.